Itinerario Brescia 3 – Dal Vantiniano a Piazza Duomo.

Itinerario Brescia 3 Piazza Duomo

Itinerario Brescia 3 va da piazza Garibaldi a Piazza Duomo.

Itinerario Brescia 3 ha una durata indicativa di 8 h e tocca il Cimitero Vantiniano, la Basilica di S. Maria delle Grazie, la Pallata, S. Giovanni, S. Maria della Pace, S. Francesco, piazza della Vittoria, e piazza del Duomo.

Raggiunto il Cimitero Vantiniano di Brescia in via Milano si parcheggia l’auto.

Il Cimitero Vantiniano di Brescia.

Il monumentale Cimitero prende il nome dell’architetto Vantini, che lo progettò nel secolo passato.

Cimitero Vantiniano Brescia (16)

Esso meriterebbe una visita attenta almeno alle tombe più celebri.

Qui sono infatti sepolti: i caduti delle X Giornate, quelli della prima guerra mondiale, molti partigiani caduti durante la Resistenza, Tito Speri, il
generale Nugent (un austriaco ferito a morte durante le X Giornate), Giuseppe Zanardelli (statista di fama nazionale), oltre a molte altre personalità di spicco nella vita bresciana.

Ma, ciò che più merita di essere visto, in questo cimitero di stile neoclassico e che é uno dei più belli d’Italia, sono i monumenti tombali (quello della famiglia Zanardeili é di Ettore Ximenes), la cinta marmorea d’ingresso con le due palazzine poste ai lati (architetti Vantini e Donegani) e il faro centrale.

Piazza Garibaldi.

Proseguendo la via Milano si giunge rapidamente in piazza Garibaldi il cui monumento, il primo eretto all’eroe in Italia, é opera dello scultore romano E. Maccagnani.

Itinerario Brescia 3 piazza Garibaldi

Qui, subito dopo il monumento, prima di imboccare Corso Garibaldi, sorgevano un tempo, fino al secolo scorso, le antiche mura della città, abbattute per dare respiro al vecchio centro storico in fase di espansione.

Santuario Madonna delle Grazie.

Poi imbocchiamo la prima via a sinistra: via delle Grazie; compiuti circa duecento metri troveremo il Santuario e il grande tempio dedicati, appunto, alla Madonna delle Grazie.

Itinerario Brescia 3 Santuario Madonna delle Grazie

La chiesa maggiore, consacrata nel 1539, é adorna di ori, stucchi e decorazioni ricchissime di stile barocco.

Essa conserva tele e medaglioni del Moretto e di suoi allievi ed é collegata alla chiesa minore da un artistico chiostrino cinquecentesco.

La chiesa minore, chiamata più comunemente “Santuario”, é opera dell’architetto Tagliaferri ed é ornata di buoni affreschi risalenti alla fine del secolo scorso di M. Fau- stini e C. Bertolotti.

La torre della Pallata.

Usciti dal Santuario ritorniamo in Corso Garibaldi e percorriamo rapidamente poche decine di metri finché avremo dinanzi, in tutta la sua
mole, la bellissima torre della Pallata, alta circa 30 metri, a pianta quadrata.

Itinerario Brescia 3 Torre della Pallata

Pare certo che il suo nome derivi da una palizzata che la cingeva tutt’attorno in secoli lontani.

La sua costruzione, che risale al XIII secolo, richiese l’utilizzazione, e lo si può notare facilmente, di gran parte di massi e pietroni provenienti dai più antiche strutture Romane cadute in abbandono.

Ai suoi piedi figura una grande fontana marmorea, opera del Carré e del Bagnadore, e che rappresenta Brescia ed i suoi fiumi.

Ammirata la torre proseguiamo diritti in Corso Goffredo Mameli fino alla Contrada S. Giovanni, che é la prima a sinistra.

Sotto il portico d’angolo c’é una vecchia fontana.

La Chiesa di San Giovanni.

Percorse poche decine di metri, si scorge, a destra, la bella facciata della chiesa di S. Giovanni (pag. 80) adorna sul lato sinistro d’un arco ogivale in cotto, resto del mausoleo dell’antica e nobile famiglia Maggi.

Itinerario Brescia 3 Chiesa di San Giovanni

La chiesa ed il vicino chiostro sono assolutamente da vedere.

Nel tempio vi sono opere del Moretto e del Romanino, del Paglia e di altri artisti minori, mentre il chiostro, riportato recentemente a nuova vita, é assai elegante, su due ordini di archi.

Il “Mostasù de le Cosére”.

Ritornando verso la Pallata non si deve trascurare di osservare un singolare testone scolpito a bassorilievo nella pietra e murato all’inizio di Contrada delle Cossere: il “Mostasù de le Cosére”.

Itinerario Brescia 3 Mostasù de le Cosére

La via non é che il proseguimento quasi rettilineo di Contrada S.Giovanni.

Questo faccione privo di naso ha una sua storia. Eccola in breve.

Quando nel 1311 1’imperatore Arrigo VII riuscì a conquistare Brescia, volle mettere in esecuzione un suo terribile progetto: quello di tagliare il naso a tutti i difensori della città ribelle.

Per fortuna, venuto a più miti pretese, si accontentò di tagliare quello delle statue.

Il faccione mutilato della Contrada delle Cossere é, forse, l’unico ricordo visibile in città di quel grave momento.

Ma scendiamo verso la Pallata.

Giunti alla torre bisogna voltare a sinistra e seguire Via della Pace.

La chiesa di Santa Maria della Pace.

Percorsi circa cento metri, continuiamo l’ Itinerario Brescia 3 verso il lato destro, troviamo la chiesa di S. Maria della Pace una delle più belle della città.

Itinerario Brescia 3 chiesa di Santa Maria della Pace

Ad una sola navata, sormontata da un’altissima cupola centrale, questa chiesa, che fu costruita nella prima metà del settecento, é ricca d’affreschi ocracei d’altari e di marmi preziosi.

Oltre alle bellissime statue marmoree di A. Calegari, ben tre sono le tele di
Pompeo Batoni che qui si possono ammirare.

Il Batoni fu un pittore lucchese del 1700 i cui quadri figurano in tutte le migliori pinacoteche d’Europa.

Uscendo dalla chiesa osserviamo la facciata barocca del palazzo Fenaroli e proseguendo in Via della Pace, superato il semaforo d’un centinaio di metri
vediamo a destra un altro gioiello: la chiesa di San Francesco.

La chiesa di San Francesco.

Solenne ed austera, questa bellissima chiesa romanico – gotica fu eretta nella seconda metà del 1200.

Itinerario Brescia 3 Chiesa di San Francesco

Contiene opere del Moretto (primo altare a destra) e del Romanino (la pala dell’altare maggiore e l’affresco al quarto altare a destra); una bella pala di
G. Cossali campeggia sull’altare della cappella barocca dedicata alla Madonna, posta a metà della navata a sinistra.

Meritano d’essere osservati gli stalli dei coro, intarsiati, e cosi pure gli armadi e le scansie della sagrestia.

Un affresco di scuola giottesca, raffigurante la Pietà, situato a metà circa della navata a destra rimane isolato da una serie di affreschi, forse di scuola
senese, eseguiti intorno al 1400, che si distendono sulla parete fino alla porta della sagrestia.

Due sono i chiostri di questa chiesa: uno, piccolo, quattrocentesco e il secondo assai più grande, del trecento.

Entrambi meritano una visita.

Proseguiamo l’Itinerario Brescia 3 arrivando in Corso Palestro fino al primo semaforo.

Qui gireremo a sinistra, in via Fratelli Porcellaga e, seguendo le indicazioni
stradali assai chiare, punteremo a destra, verso Piazza del Mercato (detta anche delle Erbe), poi gireremo a sinistra in Via G. Verdi, finché arriveremo in Piazza Vittoria.

Piazza Vittoria.

Questa Piazza risalente all’epoca fascista e ideata dall’architetto Piacentini é dominata dal grattacielo (detto anche “Torrione”); palazzi moderni rivestiti in marmo la limitano.

Itinerario Brescia 3 Piazza Vittoria

Tra essi: quello delle Poste, al lato nord, e quello di una grossa banca al lato sud.

Fredda nei suoi marmi e nei suoi portici eccessivamente alti, essa é sempre stata poco frequentata dai bresciani che ad essa preferiscono, e giustamente perché assai più bella, la vicina Piazza della Loggia.

Passando sotto ad un porticato quadrato (il cosiddetto “quadriportico”) si arriva in Via X Giornate, una strada ricca di bei negozi e di portici accoglienti.

Ora presa la breve via 11 Febbraio si arriva in Piazza del Duomo.

Piazza del Duomo.

Itinerario Brescia 3 ci ha portato in Piazza Duomo, qui sono riuniti parecchi monumenti in una singolare rassegna: il Duomo Vecchio, tondo e tozzo, (detto “la Rotonda”), il Duomo Nuovo imponente e maestoso, e il Broletto antico palazzo comunale, dominato dall’alta torre del
Popolo (detta “el Pegol”).

Cosa vedere a Brescia Piazza Duomo

Di fronte al Duomo Nuovo recenti scavi hanno messo in luce i resti medioevali di case riservate, in epoca viscontea, ad alti funzionari militari.

La Piazza é abbellita da due eleganti fontane sormontate da statue marmoree.

Il Duomo Vecchio.

L’ itinerario Brescia 3 ci porta ora in una delle strutture più affascinanti di Brescia.

Duomo Vecchio Brescia

Il Duomo Vecchio, risalente all’XI secolo e che conserva nel sottosuolo i resti della basilica preesistente, dà al visitatore un’impressione incancellabile: la
forma circolare semplice e severa, i muri spessi e nudi, le finestre anguste donano al tempio un’atmosfera di austera pace, di serio raccoglimento, di preghiera elevata, quale difficilmente si trova in altre chiese del passato.

Da osservare, appena entrati, il monumento sepolcrale di Berardo Maggi (in marmo rosso) vescovo e principe della città nel medioevo; e nel presbiterio
rialzato e situato di fronte all’ingresso, una splendida tela del Maffei, raffigurante la Traslazione delle reliquie di Quattro Santi Vescovi bresciani, due quadri, piuttosto scuri, del Romanino, altri, invece, luminosi e assai belli del Moretto, oltre all’organo (é un Antegnati!) e ad altre pure belle opere di artisti minori.

Il Duomo Nuovo.

Il Duomo Nuovo, iniziato nel 1604, sorse anche esso sui resti di una preesistente basilica, su disegno di G. B. Lantana. Nel 1825 Luigi Cagnola porto a termine la costruzione (che aveva visto avvicendarsi alla direzione il Bagnadore e il Marchetti padre e figlio) con la costruzione della grandiosa cupola, la terza in ordine di altezza, in Italia, dopo quelle di Roma, S. Pietro, e di S. Maria del Fiore di Firenze.

Itinerario Brescia 3 Duomo Nuovo

La sua pianta é a croce greca e a tre navate.

Il colore dominante il suo interno é il grigio chiaro dei marmi, che ne rende l’atmosfera piuttosto fredda; possiede poche cose di pregio, fuorché le statue, opera del Calegari, il monumento funebre al vescovo Nava, e alcuni buoni quadri del Romanino raccolti nella parte centrale della fiancata a sinistra.

Il Palazzo del Broletto.

Il Palazzo del Broletto é, tra i palazzi comunali della Lombardia, uno dei più notevoli. rimaneggiato e guastato ripetutamente nel corso della sua lunga storia (la sua costruzione risale al 1187) fu riportato alle sue forme genuine negli anni a cavallo del 1800 e del 1900.

Palazzo del Broletto Brescia

Il Broletto vide in tanti secoli padroni diversi e fu muto testimone di scene anche terribili della storia della città: i Visconti e Pandolfo Malatesta vi sloggiarono i magistrati del popolo e ne fecero la loro dimora.

Nel 1849, presso la fontana che esiste tuttora nel cortile interno, furono ammassati i morti bresciani a causa della feroce repressione austriaca in seguito alla rivolta delle X Giornate, e vi rimasero in desolato abbandono per parecchio tempo .

Dall’alto domina sulla piazza la nuda Torre del Popolo.

Particolare interessante è la Loggia delle Grida.

La Loggia delle Grida

ln una stradetta, vicolo S. Agostino, che congiunge il Broletto con la vicina piazza Tito Speri é possibile osservare la facciata d’una chiesa che purtroppo non esiste più da secoli: S. Agostino.

E’ in cotto ed é un esempio elegante di facciata di chiesa in stile tardo – gotico.

L’ Itinerario Brescia 3 termina qui e si può rientrare verso il parcheggio del Vantiniano.

Itinerari Brescia

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