Zuppa di Barghe – Cucina Bresciana.

Zuppa di Barghe uno dei piatti tipici bresciani cucinati con i frutti dei boschi locali.

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Ingredienti:

(per sei persone)

  • 1 chilo di funghi misti
  • 30 g di burro
  • mezzo cucchiaio di strutto
  • 30 g di polpa di pomodoro ben tritata
  • 100 g di cipolla affettata fine
  • un pizzico di timo sbriciolato
  • 1 chiodo di garofano
  • un pizzico di pepe nero
  • 24 fettine fettine di pane spruzzate di olio e passate nel forno
  • sale

Preparazione Ricetta Zuppa di Barghe alla Bresciana:

Pulite bene i funghi ed affettateli.

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Fate imbiondire con il burro e lo strutto la cipolla affettata, aggiungetevi il timo e il chiodo di garofano.

Unitevi i funghi e fateli saltare a fiamma media.

Aggiungete il pomodoro tritato o passato al setaccio.

Unite un litro d’acqua, condite con sale e pepe e continuate la cottura a tegame coperto per circa e mezz’ora.

Distribuitele fettine di pane nei piatti fondi caldi, ricoprite con la zuppa di funghi bollente e servite.

La storia della Zuppa di Barghe alla Bresciana.

Gran pittrice la natura; sua imitatrice abile, come cuoca la donna di un
tempo la cui quotidianità trascorreva inesorabilmente coniugando alcuni verbi: cucinare appunto, spazzare, lavare.

Era nelle minestre di verdura che la sua vena coloristica esplodeva in arancione di carote digradante in giallo di zucca.

Anche rosso di pomodori, verde di piselli, manne di fagioli; poi verdi ancora: carichi, smorzati, spenti.

Una tavolozza policroma echeggiante in sinfonia di Sapori.

La necessità, è noto, aguzza l’ingegno, e nonne furono (e ancora sono)   abilissime nell’escogitare l’impossibile.

Una volta per variare il menu, adesso per soddisfare il palato di figli e nipoti cui la frenesia del vivere impone le regole improbe dei fast food.

Ogni “variazione” non solo è gradita ma sospirata.

Barghe, pure celebrata per il suo clinton (l’enne non è una divagazione  del proto: in lingua occorre anche se per noi resta il profumatissimo clinto) vanta la sua zuppa di funghi, raccolti nei boschi vicini.

Sempre di portate pevere comunque si tratta: l’orto domestico spogliato di ogni sua ricchezza e questa condita dall’estro.

Sembra sua intuizione dei giorni nostri, ma la regola del dare anche all’occhio, gastronomicamente, la sua parte è sempre stata assecondata.

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