Trippa alla paesana – Cucina Bresciana

Trippa alla paesana piatti tipici bresciani - le ricette bresciane - cucina bresciana

La Trippa alla paesana uno dei piatti tipici bresciani da osteria ma che ormai si è fatto strada anche in ristoranti stellati.

Ingredienti:

(per sei persone)

  • 1 kg di foiolo di trippa tagliata fine
  • 50 g di burro
  • due cucchiai di olio di oliva
  • salvia
  • lardo
  • sedano tagliato a pezzi
  • 4 carote
  • una cipolla
  • un cucchiaio di salsa di pomodoro
  • sale
  • pepe
  • un dado
  • brodo di carne
  • un bicchiere di vino bianco secco
  • una scatola di fagioli bianchi
  • formaggio grattugiato

Preparazione Ricetta Trippa alla paesana alla Bresciana:

Fate sbollentare la trippa, dopo averla lava ta, per qualche minuto in acqua bollente salata. Scolatela.

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Fate un soffritto in un tegame capace con il burro, l’olio, la cipolla affettata fine, il lardo e la salvia.

Buttatevi la trippa scolata e tostatela a lungo.

Bagnatela con il vino, lasciate evaporare, aggiungete la salsa, il sale, il pepe, il dado.

Mescolate, unite le verdure a pezzettini.

Quando il tutto risulterà ben rosola to, aggiungete brodo quanto basta per la cottura.

Unitelo poco per volta, sempre caldo.

Un quarto d’ora prima della fine della cottura un i fagioli scolati.

Fate cuocere la trippa lentamente a tegame aperto per circa quattro ore.

Servitela calda, spolverizzata di formaggio grattugiato, in terrine rustiche individuali.

La storia della Trippa alla paesana alla Bresciana.

Altro piatto interregionale.

Virgilio Brocchi; orvietano, lo a consigliare a uno dei protagonisti di suoi tanti romanzi: è lento a digerirsi quindi raccomandabile a uno studente squattrinato: la fame ritarderà un poco di più nel tenergli di nuovo compagnia.

Qui, arricchito con molte verdure, ha goduto di molte preferenze e nelle osterie che tengono viva la tradizione la trippa è già pronta al mattino.

Ne ricordiamo un assaggio (generoso) nel locale di un baffuto personaggio che era anche sindaco del suo paese, Tavernole.

Si scendevano pochi gradini e ci si immergeva in ottocentesca coreografia: fumo di sigaro toscano, respiri di pentole borbottanti, le carte da gioco rese oleose dal lungo servizio.

A Villa Carcina, sempre nella valle del Mella, si saliva appunto per degustarne.

“La speranza” era insegna del locale che l’ha ormai cambiata insieme con i proprietari.

C’era dell’altro, approntato sulla brace tenuta viva anche in piena estate, ed era raccomandabile.

Ma la trippa sarebbe valsa un viaggio più impegnativo (anche se già il traffico impazziva sulla strada).

Gli operai dei vicini stabilimenti non sollecitavano altra comanda.

Le interiora di vitello e di bovino galleggiavano sulla fragranza di sedani e carote spruzzati di spezie.

Pare, su onda di memoria, di rivedere quelle scodelle tozze e vaporose. Di
riassaporarne e aroma e gusto.

Scopri tutte le ricette bresciane della cucina bresciana.

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