Torta della Nonna – Cucina Bresciana.

La Torta della Nonna dei piatti tipici bresciani è una ricetta che persiste nella memoria di molti anziani.

Torta della Nonna - Cucina Bresciana - Piatti tipici bresciani

Ingredienti:

(per quattro persone)

  • Gr. 175 di riso
  • un quarto di litro di acqua
  • un quarto di litro di latte
  • un pizzico di sale
  • gr. 100 di zucchero più due cucchiai
  • gr. 50 di burro
  • la scorza di un limone grattugiata
  • due cucchiai di uvetta sultanina messa a bagno per un quarto d’ora in acqua tiepida, scolata per bene e asciugata
  • un bicchierino di rhum
  • due tuorli d’uovo

Preparazione Ricetta Torta della Nonna alla Bresciana:

Cuocete il riso con l’acqua e il latte, lo zucchero, il sale, il burro e la scorza grattugiata del limone.

Quando il riso risulterà ben cotto, toglietelo dal fuoco.

Lasciatelo intiepidire, aggiungetevi il liquore e l’uvetta.

Mescolate.

A parte battete in una scodella i tuorli delle uova con i due cucchiai di zucchero.

Quando saranno bene spumosi, uniteli al composto di riso.

Montate gli albumi a neve ben ferma ed incorporateli per ultimo al tutto, mescolando con delicatezza.

Imburrate  una tortiera, spolverizzatela di pan grattato, unitevi il composto e e infornate a calore moderato per una buona mezz’ora.

Servire tiepida.

La storia della Torta della Nonna

L’accostamento cibi-ricordi a volte funziona egregiamente.

Torta della Nonna - Cucina Bresciana - Piatti tipici bresciani

Come in questo caso: l’accenno alla nonna, riportando al vespero della civiltà contadina (tramontata ma non da tempo sufficiente perché gli anziani ancora non la ricordino) rimanda al filò.

Ovvero a quell’invernale riunirsi nella stalla, con gli animali – alito da presepio – che senza spesa sostituivano il
caminetto.

Tutti riuniti, perché la televisione era di là da venire e la radio roba da sciori; toccava quindi ai vecchi di raccontare.

É perlopiù erano storie orride che non avrebbero però guastato il sonno dei bambini.

Così, tra un’apparizione di banditi assatanati e di fantasmi accompagnati da stridore di denti e da catene destinate a reggere all’ assalto di qualsiasi lima (nere però e tetragone alla pulizia non come quelle del focolare cui venivano assoggettate, trascinandole lungo i viottoli nella imminenza pasquale), la notte scendeva.

La “veglia narrata”, così si potrebbe definire, nelle occasioni festose (non molte davvero) prevedeva una parca distribuzione di torta: un minuzzolo perché nessuno, adulti e ragazzini, ne restasse privo.

Il pittore Giacomo Bergomi, che pur non essendo un matusalemme ha chiara in mente l’elargizione, osserva come fosse attesa con ansia.

E come il filò validamente sumgasse il piccolo schermo dell’odierna quotidianità.

 – Cucina Bresciana.

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