Linee difensive della Guerra Bianca in Valle Camonica.

Linee difensive della Guerra Bianca

Le Linee difensive della Guerra Bianca in Valle Camonica erano tre.

La prima delle Linee difensive della Guerra Bianca.

La prima linea in Valle Camonica, Tonale-Montozzo-ErcavalIo-Gavia, sul versante orografico destro, e Tonale-CasteIIaccio su quello sinistro, era la più avanzata dello schieramento fortificato italiano.

Linee difensive della Guerra Bianca (6)

ln previsione di una possibile offensiva austriaca, erano stati diramati precisi ordini affinché, a rincalzo della prima, fosse predisposta una serie di linee arretrate fin sopra i monti di Edolo.

La seconda delle Linee difensive della Guerra Bianca.

La seconda linea (la prima di quelle arretrate), dislocata sul versante orografico sinistro dell’Oglio, si attestava al Forte del Corno d’Aola, sopra Ponte di Legno, dove erano stati collocati sei cannoni da 149 mm in cupole corazzate.

Linee difensive della Guerra Bianca (6)

Questa linea si collegava, sull’opposto versante della valle, con lo sbarramento alla Bocchetta di Val Masa.

Anche la dorsale del Monte Casola, prospiciente la sella del Tonale e poco più arretrata, venne attrezzata a scopi bellici.

Una strada militare che partiva da Temù, e in seguito anche una teleferica consentivano di accedere alla conca di Casola e da qui, per mezzo di una strada ferrata. si raggiungevano le posizioni avanzate sul crinale.

Guerra Bianca in Valle Camonica

Lo sbarramento di Casola in seguito assunse maggiore importanza, dopo che l’artiglieria austriaca riuscì a colpire le cupole corazzate del Forte di Corno d’Aola, costringendo il ripiegamento dei pezzi da 149 mm sulla dorsale sopra citata.

La Terza delle Linee difensive della Guerra Bianca.

La terza linea, costruita all’altezza di Vezza d’Oglio, era sviluppata sui due fianchi della montagna. Sul versante orografico sinistro i trinceramenti erano stati collocati alle pendici della Cima Pornina, in posizione dominante sul Tonale.

Linee difensive della Guerra Bianca (6)

Sul versante opposto era stata trincerata tutta la dorsale che
sale fino alla sommità della Cima Rovaia.

Nella zona di Davenino, sopra Incudine, era stata predisposta la quarta linea, che sbarrava letteralmente la vallata.

Le trincee erano state costruite, da un lato, fin sotto al Corno Plazza e, dall’altro, fino al Pianaccio e a Monte Pagano, chiudendo, sul versante valtellinese, alla Cima Varadéga che domina sulla valle dell’Adda.

La Varadéga costituiva il punto di congiunzione con le opere difensive dello sbarramento di Grosso in territorio tellino.

La piana dell’Oglio.

La piana dell’Oglio, sulle due sponde, era difesa da un lungo camminamento trincerato con numerosissime postazioni per fucilieri.

Dalla sommità del Dosso Toricla, posto a nord dell’abitato di Filolo, si poteva spaziare sulla parte alta della valle, ma anche sul crocevia di strade che
univano l’importante centro camuno con il Passo dell’Aprica e con la
bassa valle Valle Camonica.

La più arretrata delle linee difensive s’attestava nella piana alluvionale di Greano, tra Malonno e Sonico.

Linee difensive della Guerra Bianca (6)

Qui furono costruiti una serie di bunker, in calcestruzzo armato, collegati tra loro, avrebbe dovuto impedire l’eventuale discesa avversaria in direzione di Brescia.

Anche diverse postazioni d’artiglieria antiaerea, posizionate sulle opposte dorsali del solco dell’Oglio, sul Monte Faeto a nord di Edolo e sulle pendici del Piz Olda a nord di Berzo Demo, completavano il quadro della distribuzione difensiva dell’alta Valle Camonica.

Sul versante dell’Adamello, la “Linea dei Passi” Venerocolo-Garibaldi-Brizio, cioè la dorsale posta appena sopra il Rifugio Garibaldi, rappresentava, all’inizio delle ostilità, il più facile punto di penetrazione di una eventuale incursione nemica attraverso i ghiacciai.

Passo Garibaldi.

Al Passo Garibaldi, dove terminava la lunga serie delle teleferiche che da Temù risalivano la Valle dell’Avio.

Fu costruita una vera e propria “città sul ghiacciaio” che divenne il fulcro di partenza di tutte le successive operazioni belliche del fronte dell’Adamello.

Per essere mantenuto efficiente, l’imponente apparato difensivo in quota richiese la costruzione di una sviluppatissima rete di strade e mulattiere di avvicinamento.

Escursioni in Valle Camonica fortificazioni del Corno d'Aola Trincee

Ed è grazie agli eventi bellici se, oggi, l’Alta Valle Camonica è ricca di centinaia di chilometri di strade, mulattiere e di sentieri.

Sentieri bresciani di penetrazione che, dal fondo valle, risalgono i fianchi delle montagne, costituendo un patrimonio davvero invidiabile.

La loro perfetta conservazione, a distanza di 100 anni, ci fa comprendere quanta fatica e quanto lavoro furono spesi per la loro realizzazione.

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