Il Castello di Drugolo e l’annesso borgo risalgono al X secolo, e sembra siano di origine Longobarde.
Nel Castello di Drugolo dicono sia possibile sentire ancora oggi di notte le grida della sfortunata Angelica, figlia del castellano.
Bellissima e giovanissima, fu promessa in sposa contro la sua volontà ad un nobile bresciano della famiglia Avogadro, potente, malvagio e molto più vecchio di lei.
A nulla valsero i pianti della ragazza. Il matrimonio era stato ormai combinato .
Lo zio della ragazza, priore nel vicino convento dei Cappuccini si commosse vedendo la disperazione della nipote.
Allora le confidò un segreto, che conoscevano solo alcuni membri maschi della famiglia.
Spostando una pietra dietro l’altare della cappella del castello si accedeva ad un passaggio segreto, che conduceva lontano, nel bosco di Drugolo.
Quindi, si sarebbe messa in salvo in convento. La ragazza sollevata, cambiò comportamento.
Se ne accorse il sospettoso padre che rimase stupito di fronte al cambiamento repentino dell’umore della figlia, prima disperata per il matrimonio coatto e ora serena e sorridente.
Quindi la fece spiare da una serva.
La notte prima delle nozze la povera Angelica chiese al padre di ritirarsi in preghiera nella cappella.
Subito aprì la botola e cominciò il suo viaggio sotterraneo verso la libertà. Ma la serva che era nascosta a guardarla riferì tutto al padre.
Questo, accecato dalla rabbia, fece chiudere gli accessi al cunicolo condannando la figlia ad una morte atroce.
Urla disperate riecheggiarono dal sottosuolo affievolendosi col passare delle ore fino a che non sparirono del tutto.
Nei mesi successivi il padre fu preso dai rimorsi che lo fecero quasi impazzire, finchè non decise di farla finita e si lanciò giù dalle mura.
Ancora oggi, al Castello di Drugolo, qualcuno asserisce di sentire i lamenti disperati di quelle due persone.
Fabio Maffei
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