Castello di Cimbergo

Castello di Cimbergo

Castello di Cimbergo - Castelli Bresciani

Il castello di Cimbergo, o anche conosciuto come Castello dei Conti di Lodrone, è uno tra i castelli bresciani la cui presenza è imponente ed evidente.

Fu costruito proprio sull’estrema sinistra del centro abitato alle spalle di un muro di montagne.

La fortezza sorge su uno spuntone di roccia non appena si esce dal centro abitato.

La costruzione presenta una pianta irregolare a forma di pentagono e ad oggi possiamo ammirare ciò che resta delle mura merlate (realizzate con i conci della pietra simona e mattoni), alcune finestre e l’apertura principale caratterizzata dalla volta a sesto rialzato.

La posizione in cui si trova, testimonia la sua utilità di roccaforte di un feudo vescovile che caratterizzò l’epoca in cui, Guelfi e Ghibellini erano in contrasto.

Purtroppo, dell’interno non ne rimane praticamente nulla.

Il castello di Cimbergo e la sua architettura

Tra i castelli bresciani che hanno segnato la storia della Provincia di Brescia, troviamo quello di Cimbergo.

La pianta della struttura è irregolare e sorge su un rilievo scosceso, su un roccione che si trova a strapiombo del torrente Re.

Castello di Cimbergo - Castelli Bresciani

Il castello in oggetto è uno dei pochi dell’intera Valle Camonica a mantenere le tracce dell’antica costruzione.

Infatti, solamente negli anni ’90 dello scorso secolo, si possono ricordare ben due interventi di recupero e consolidamento.

Durante la prima operazione di restauro vediamo numerosi interventi per rinforzare la struttura del Castello di Cimbergo.

Per rinforzo intendiamo lavori sugli archi per evitare che tutta la struttura crollasse e alcuni ritocchi sulle mura attraverso le malte.

Invece, durante il secondo intervento assistiamo al ripristino delle mura e delle finestre originali.

Storia del Castello di Cimbergo

Il castello di Cimbergo, molto probabilmente, nacque come postazione militare piuttosto che come abitazione civile.

Il periodo a cui risale la sua nascita è tra il XII e il XIII secolo e come accennato poc’anzi, era il posto di osservazione qualora si avvicinassero i nemici alla zona.

Il castello, grazie alla sua posizione, domina l’intera Valle Camonica da ormai 800 anni anche se ormai della fortezza rimangono solo i ruderi.

Negli anni 2000 però, il comune li ha acquistati dai vecchi proprietari privati e ha iniziato una serie di restauri e opere di salvaguardia per mantenere in vita ciò che rimane.

Le origini

La storia del castello della provincia di Brescia, ha inizio il 2 Gennaio 1158, quando il vescovo della città infeudava Cimbergo ai fratelli della famiglia Martinengo.

La valle, nel 1288, insorse contro Brescia con a capo i potenti Federici Ghibellini che divennero poi i proprietari del castello.

Tutto sommato la rivolta venne domata dalla città di Brescia, ma ai fortilizi della valle e ai castelli vennero imposte delle tasse elevate.

Nel 1300 la situazione politico amministrativa della valle non era ancora per nulla definita. Infatti, era presente una contea infeudata da Brescia agli esponenti della famiglia Torre, in particolar modo dai conti di Cemmo e Cimbergo.

Per un certo periodo di tempo i Signori di Cimbergo furono gli Antonioli di Grevo che vennero ben presto detronizzati dai Ghibellini Federici.

Nel 1355 Barnabò Visconti Di Milano provocò non poche ribellioni in tutta la zona.

Ribellioni anche Valle Camonica, il cui risultato fu devastante: a Bergamo furono impiccati ben 38 prigionieri di Cimbergo.

Dopo questo episodio, il prete Martino Maggiorati di Erbanno (il 2 Marzo del 1378) andò di castello in castello per cercare di riportare la pace tra i due feudi: Guelfi e Ghibellini.

Dieci giorni dopo presso il castello si tenne una riunione con tutti i capiparte delle fazioni (Federici, Pellegrini, Baroncino Nobili di Lozio, Alberici…).

Anche questa volta il risultato non fu quello sperato.

Infatti, Bomesio e Baroncino Nobili si opposero per la restituzione del forte del Dosso di Cemmo, da poco conquistato.

La conseguenza fu immaginabile: si tornò alle rivolte di sempre.

Da qui si susseguirono tutta una serie di rivolte che condussero il castello ad uno stato disastroso.

Infatti, già nel primo decennio del 1600 la fortezza cominciò ad essere trascurata in quanto i proprietari preferirono esercitare la loro potenza altrove.

Nel 1810 il castello di Cimbergo si trovò diroccato e quasi completamente distrutto da un incendio.

In più non aveva alcun valore né strategico né militare e quindi venne acquisito dal comune di Cimbergo per poi essere venduto a qualche famiglia locale.

La struttura del castello di Cimbergo

Il castello di Cimbergo ha avuto un grande ruolo nella storia di Brescia ed è considerato uno dei castelli bresciani con più avvenimenti.

La fortezza presenta una pianta a pentagono irregolare.

Ad oggi, è possibile ammirare solamente alcuni resti tra cui: il portale d’ingresso in granito, alcuni tratti dei muri con i resti di merlature, molte finestre in pietra di simona, il vano cisterna, due aperture a cannoniera e tratti di cinta muraria.

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