Strangolapreti – Cucina Bresciana.

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Gli Strangolapreti è uno dei piatti tipici bresciani molto poveri ma allo stesso tempo molto sostanziosi.

Ingredienti:

(per sei persone)

  • 500 g di erbette fresche
  • 400 g di pane raffermo
  • 150 g di burro
  • 2 uova
  • 200 g di latte
  • 2 patate lessate
  • sale
  • salvia
  • formaggio grattugiato abbondante
  • farina bianca

Preparazione Ricetta Strangolapreti alla Bresciana:

Tagliate il pane in dadini.

Mettetelo in una terrina e spruzzatelo con il latte tiepido.

Coprite la terrina con un coperchio, sopra collocatevi un peso e lasciatelo cosi in fusione per qualche ora.

Lessate in poca acqua salata le erbette, scolatele e strizzatele per bene.

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Quando saranno fredde, aggiungetele al pane, unite le uova una per volta mescolando con il cucchiaio di legno.

Aggiungete le patate lessate e passate al setaccio, mescolate e salate un poco.

Passate l’impasto dal passaverdura, lavoratelo ottenendo una palla soffice.

Se risultasse troppo morbida, aggiungetevi un poco di pane grattugiato fine.

Dividete la pasta in pezzi e rotolandoli sulla spianatoia forma te con le mani
infarinate dei filoncini.

Taglia teli a tocchetti e buttateli i acqua sala ta abbondante. Quando verranno in superficie, toglieteli dall’acqua di cottura aiutandovi con il mestolo forato.

Conditeli con burro fuso, formaggio grattugiato, foglie fresche di salvia. Servite ben caldi in piatti caldi.

La storia degli Strangolapreti alla Bresciana.

Un ricordo di scuola (antologia per le medie “Le campane di ogni di”, autore il dimenticato Giovanni Bitelli, editore Paravia) ci segnala una pagina di Alfredo Panzini: “Che grazia di Dio la salute”.

Visi narra dell’incontro tra lo scrittore e un suo amico gravemente ammalato (e quindi allontanato dalle delizie della cucina) con una famiglia di poveracci.

Questa, con acqua di mare (e quindi già ricca di sale senza oneroso ricorso al tabaccaio) , si ammanniva degli “strozzapreti fatti col remolo”.

Per farla breve e così congedare il Panzini, il signore ricco e infermo dona tina sommetta perché quei diseredati consumino un pasto degno di tal nome.

Ma subito, eco alla vicenda dei pennuti manzoniani, ecco la diatriba.

Il marito fa propria la proposta; la moglie no: esige che le monete costituiscano la riserva per l’inverno.

Ed è rissa, Strangolapreti dunque, esotica denominazione di un piatto anche bresciano a significare come, utilizzando il poco disponibile, in luoghi diversi ma con risulta ti analoghi ci si arrabattasse a sbarcare il lunario.

Con un risultato; senza ricorso all’aperitivo (perché già la fame era tanta, l’unica e scarsamente condita portata valeva più di un odierno menù dalle molte proposte.

Scopri tutte le ricette bresciane della cucina bresciana.

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