Salsa de Strachitù – Cucina Bresciana.

Salsa de Strachitù - piatti tipici bresciani

Salsa de Strachitù è tra i principali piatti tipici bresciani, il più semplice da realizzare.

Ingredienti:

(per quattro persone)

  • Un etto e mezzo tra Strachitù e taleggio dolce
  • un cucchiaio di prezzemolo triitato
  • un cucchiaio di basilico tritato
  • il succo di mezzo limone (o di un limone se fosse piccolo o poco succoso)
  • due cucchiai di formaggio grattugiato
  • due cucchiai di olio
  • sei fette di pancarré tagliato a triangoli e leggermente tostato

Salsa de Strachitù - piatti tipici bresciani

Preparazione Ricetta Salsa de Strachitù:

Fate frullare per pochi attimi tutti gli ingredienti nel frullatore.

La salsa deve risultare morbida e fluida.

A parte tostate i triangoli di pane e, ancora caldi, spalmateli con un velo di salsa.

Serviteli come antipasto.

In alternativa, ottima anche sulla polenta calda…

Salsa de Strachitù - piatti tipici bresciani

La storia de la Salsa de Strachitù

Ricchi i pascoli, prolifiche le stalle, i formaggi qui abbondano.

Serviti come sciacqua bocca tra secondo e dolce (visto che il pranzo non può dirsi completo senza che il commensale ne abbia gustato, come suggerisce un proverbio che non eccelle per garbo , validamente possono assumere Il ruolo di companatico.

Avveniva una volta, quando la creatività culinaria non era prerogativa dei soli (e nel caso sempre pochi) titolari di ristorante.

L’importanza dei prodotti caseari é evidenziata da quanto osservava Strabone riferendosi a epoche antecedenti la conquista romana: il cacio serviva ai montanari per un baratto che assicurava loro l’ importazione dalla pianura di grano e di vino.

Poi, mandrie e greggi migrando all’ ingiù (il territorio era stato conquistato dagli eserciti capitolini nella cui dieta largheggiava il maiale salato e i porci traevano pastura dalle ghiande di cui il nostro territorio abbondava per estensione di querceti) , lo scambio cadde in disuso.

Alla bassa si produceva in proprio.

Di largo consumo il caciocavallo, che però non ha niente che fare con il cavallo. Il termine va spiegato con: “cacio che vale”.

Un orvietano, in una pagina di Franco Sacchetti (trecentesco affabulatore, dalmata di nascita e toscano di vita , nell’acquistarne fu truffato di cento fiorini d’oro.

Che erano un bel capitale.

Salsa de Strachitù – Cucina Bresciana.

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