La Patuna – Cucina Bresciana

La Patuna o castagnaccio è tra i piatti tipici bresciani  che negli ultimi anni è rinata e tornata nelle case e nelle pasticcerie.

La Patuna - Castagnaccio - Cucina Bresciana - Piatti tipici bresciani

Ingredienti:

(per 6 persone)

  • Gr. 250 di farina di castagne
  • una presa di sale
  • mezzo litro di acqua fredda (oppure metà acqua e meta latte)
  • sei cucchiai di olio
  • gr. 50 di uvetta sultanina lavata e asciugata
  • gr. 30 di pinoli
  • gr. 10 di zucchero
  • un rametto di rosmarino

Preparazione Ricetta La Patuna alla Bresciana:

Mettete la farina di castagne in una terrina, salate unite lo zucchero, mescolate, aggiungete poco per volta l’acqua mescolando con la frusta per evitare i grumi.

Quando avrete ottenuto una pasta piuttosto fluida, aggiungetevi l’olio, l’uvetta, e versate il composto in una tortiera larga e bassa leggermente unta di olio.

Cospargete la superficie di pinoli e di qualche ago di rosmarino tritato.

Bagnate con il rimanente olio e cuocete a forno caldo per quaranta minuti,

La patuna sarà cotta quando avrà fatto una bella crosta dorata e screpolata.

La storia de La Patuna

E’ in pasticceria che adesso la vendono.

Ne ha dunque fatta di strada da quando, ragazzini, ne acquistavamo per poche lire dal patunaro, alternativa al bastoncino di liquerizia affondato dentro un’arancia cosi che le gote ne uscivano ghirigorate.

Il traguardo gustativo della domenica con l’aggiunta, avendo largheggiato i parenti nei donativi della festa, di un croccantino anemico.

O di caramelle che nell’involucro celavano il ritratto di un calciatore: un pallone in premio a chi collezionava una squadra completa.

Ma – sempre – o il portiere o un mediano o il centrocampista non erano scesi in campo.

Ventura più frequente la manciata di castagne, lessate o abbruciate; per la fiera di san Faustino infilate a collana.

Gli anziani invece si deliziavano con il brodo delle biline…

Poi nemmeno i marroni, che danno anche una pregevole marmellata, vennero più raccolti.

A Serle si diede salvacondotto di libera raccolta nei boschi perché quel bendidio non si perdesse.

L’esito non corrispose all’attesa.

Narra una leggenda che il montanaro, lamentandosi perché non aveva ricevuto il dono delle messi, ne ebbe dalla natura compensazione conveniente: proprio la castagna, che, sfarinata, trova molteplici impieghi.

Nei paesi valligiani, un tempo, accompagnata all’acqua messa in un bricco, la notte d’Ognissanti la Patuna veniva posta sulle domestiche soglie: benvenuto e ristoro ai morti che per il loro giorno tornavano al paese.

La Patuna – Cucina Bresciana.

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