Orientarsi in montagna con la natura.

Orientarsi in montagna

Orientarsi in montagna è una capacità necessaria per chiunque faccia escursioni sia che percorra o meno i sentieri.

E se per caso fossimo degli sprovveduti?

Se avessimo lasciato a casa l’orologio, se la giornata fosse nuvolosa…D’accordo. sarebbe meglio tornare indietro darsi all’ippica.

Ma anche per far questo dovremmo, in qualche modo, orientarci e farlo, comunque, ad occhio.

Osservando cioè il terreno tutt’intorno.

Vi sono infatti vari modi, più o meno esatti, per identificare il nord.

Il muschio per orientarsi in montagna.

Guardando bene le rocce e i tronchi delle piante, specie in montagna, si vedrà benissimo che una parte di essi é più scura.

Orientarsi in montagna muschio

Più umida, coperta di muschi.

Da quella parte sarà il nord.

Perché a tramontana vi é maggiore umidità ed i muschi si sviluppano meglio in tali condizioni.

Per contro, la parte più asciutta di rocce e alberi indica il sud.

Nel boschi di latifoglie, querce e castagni in particolare, sarà l’edera a indicare il nord.

Orientarsi in montagna edera

S’ arrampica sul tronco, infatti, solo dalla parte meno esposta.

É da quella parte che ruderi o costruzioni rurali mostrano anch’essi muschi, muffe, erba nelle fessure e macchie di umidità.

La neve per orientarsi in montagna.

Anche la neve pub darci delle indicazioni.

Resiste sul terreno e sulle rocce più a lungo soltanto nei punti rivolti a nord.

Oltre alla vista, in caso d’emergenza dovremmo affidarci anche ad altri sensi.

Usando orecchi e naso. E magari un sesto senso.

Quello nato pian piano, discretamente, a forza d’andare a giro per prati e colline, boschi e montagne.

Segni a volte impercettibili, insignificanti, possono esserci utili.

Un’impronta, rami spezzati, un tronco tagliato, un mucchietto di sassi, resti di un pasto: tutto può dirci che da li è passato qualcuno.

Guardando dall’alto d’un rilievo potremmo scorgere del fumo.

E dove c’è fumo c’è fuoco. Li c’è o c’é stato un uomo.

Potrebbe esserci una casa. O una capanna di boscaioli, un riparo di forestali, di cacciatori, pescatori, campeggiatori o pastori.

Anche gli Odori possono dirci qualcosa sul passaggio o la vicinanza di un gregge.

Di una stalla come di uno stazzo.

E cosi i rumori portati dal vento.

Il suono d’una campana, lo sferraglio d’un treno, un clacson possono senz’altro toglierci d’impaccio.

Come l’abbaiare d’un cane.

L’acqua per orientarsi in montagna.

Anche un torrente, un corso d’acqua qualsiasi, ci può aiutare: seguiamone la corrente.

Orientarsi in montagna torrente

Senza mai risalirla.

Prima o poi incontreremo qualcuno.

Lo stesso vale per un sentiero incrociato dopo un certo peregrinare.

Scenderlo sempre verso valle, specie in montagna.

Risalirlo solo se rumori o altro possono darci la certezza che in alto ci sia la possibilità di trovare qualcuno. E non molto lontano.

Persino una linea elettrica può darci una mano.

Di solito, da traliccio a traliccio, da palo a palo, corre un sentiero di servizio.

Seguendolo, prima o poi, arriveremo in ogni caso, mai perdersi d’animo.

Rimanendo calmi e guardandoci intorno sarà sempre possibile trovare una soluzione.

E poi, mica siamo in Amazzonia o nel Borneo.

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Orientarsi in montagna.

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