Il Lat de ècia nonostante sia un liquore, rientra a pieno merito tra i piatti tipici bresciani.
Ingredienti:
(per noce decilitri)
- Tre etti di zucchero
- una bustina di vanillina
- due buccine di scorza di limone
- tre etti di latte
- tre etti di alcool a novanta gradi
Preparazione Ricetta Lat de ècia alla Bresciana:
Fate bollire il latte con lo zucchero e le bucce di limone.
In un recipiente sciogliete la bustina di vaniglia nell’alcool.
Aggiungetevi il latte zuccherato senza le bucce di limone.
Mettete il tutto in una bottiglia ben tappata, agitate più volte e, dopo tre giorni, filtrate.
La storia del Lat de ècia
Corroborante e calorico da essere considerato alimento, il domestico liquore precorse i tempi in cui, durante la guerra, la distillazione casalinga sarebbe diventata regola, anche fornendo pestatura sul mortaio di noccioli di ciliegie, un rusticano cherry brandy.
Al beveraggio pure competevano le denominazioni (più idonee) di “Sangue morlacco” o “Maraschino”, però
con qualche offesa per quello autentico, che veniva da Zara.
Altri se ne preparavano, come il Centerbe: non costavano molto mentre elevato risultava il prezzo dell’Arzente (come D’Annunzio aveva ribattezzato il Cognac peraltro legittimando un prodotto che certo non veniva da cantine francesi).
La medaglia non mancava del rovescio: si beveva con troppo entusiasmo.
Il whisky nemmeno piaceva.
Quanto al caffè; se non ordinato al bar, zampillava dalla cuccuma di ascendenza partenopea e la scelta degli aperitivi appariva limitatissima.
Campari, vin bianco, Marsalino, con richiesta che tradiva il ceto del consumatore: su, terra-terra, medio.
Qualche volta ci scappava il vemuttino, ma questo, gradito anche alle signore, preferibilmente si accompagnava a pasticcini.
E, per essere sinceri, il cliente che entrava nell’osteria non era che richiedesse un calice per predisporsi al pasto.
Gli andava di bere, per questo nemmeno faceva distinzioni. Vino bianco e Vino rosso, sempre era soddisfatto.
Lat de ècia – Cucina Bresciana.
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