Ciambellone Salato – Cucina Bresciana.

Il Ciambellone Salato è una ricetta dei piatti tipici bresciani che ancora oggi si più ritrovare nelle antiche trattorie bresciane.

Ciambellone Salato - Cucina Bresciana - Piatti tipici bresciani - Ricette Bresciane

Ingredienti:

(per quattro persone)

  • Gr. 80 di burro
  • gr. 160 di farina bianca
  • tre uova
  • gr. 160 di formaggio emmenthal
  • un quarto di litro di acqua
  • sale
  • gr. 100 di formaggio grattugiato

Preparazione Ricetta Ciambellone Salato alla Bresciana:

Fate bollire l’acqua con il burro e il sale. Non appena il burro risulterà sciolto aggiungete, fuori dal fuoco, la farina
mescolando energicamente con una frusta.

Mettete ancora il composto sul fuoco moderato, sempre mescolando fintanto che si stacchi dalle pareti del tegame.

Togliete dal fuoco. lasciate intiepidire. poi aggiungete i tuorli delle uova uno per volta, mescolando con il cucchiaio di legno.

Unite il formaggio grattugiato e gli albumi montati a neve ben sodi.

Mescolate ancora, ungete una tortiera con il burro nel mezzo.

Disponete la pasta, cospargete la superficie con formaggio emmenthal.

Mettete a cuocere in fono a calore moderato circa tre quarti d’ora.

Ciambellone Salato - Cucina Bresciana - Piatti tipici bresciani

La storia del Ciambellone Salato.

Esigenza dell’antica povertà, la cucina di casa nostra s’industriava sul recupero di ogni avanzo: ecco motivata la frequenza e la vivacità dei ripieni.

Ugualmente rispettate certe liturgie non solo popolari. Bei tempi quelli: l’affanno (oggi giorno subito in dose via via crescente) ,era ancora da inventare.

Gli avvocati, che avevano perlopiù studio nelle strade intorno al palazzo di giustizia, alle 18 congedavano segretarie e aiutanti.

In una delle tante trattorie affacciate su corso Cavour, via Moretto, via Gabriele Rosa, via Spalto S. Marco, via Crispi, li attendeva/(in scodella) brodo bollente, che alcuni di loro, all’uso mantovano, “allungavano” con vino della Riviera gar-
desana.
Come ricorda Gianfranco Vené (“Mille lire al mese”, Mondadori 1988); “L’orario del pranzo era poi tassativo.

Soltanto gli operai e gli impiegati cittadini che lavoravano in aziende molto lontane rinunciavano, nelle piccole
città, al diritto di pranzare a casa. L’inesistenza del traffico, gli orari precisi tram, l’abitudine alla bicicletta anche tra gli anziani, le campane di mezzogiorno e le sirene assicuravano la puntualità…”

Insomma, alle dodici, tutti a tavola.

E l’appuntamento successivo era per le ore 19.

Chi sgarrava non subiva i rimbrotti del padron di casa, padre, nonno, zio che fosse: “saltava”…

Ciambellone Salato – Cucina Bresciana.

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