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Esorcismi a Brescia, al Santuario Madonna della Stella di Cellatica.

Di Esorcismi a Brescia ne sono stati raccontati vari, tra cui quelli al Santuario Madonna della Stella di Cellatica.

Esorcismi a Brescia vennero effettuati nel Santuario Madonna della Stella di Cellatica,   infatti negli anni per lo più dal cinquanta al settanta diventò un luogo dedicato alla lotta contro le forze oscure.

Questa vocazione venne prevalentemente attuata da  Don Faustino Negrini, il quale effettuava riti e benedizioni contro il Demonio.

Di questi esorcismi a Brescia restano varie tracce in vari documenti storici.

Faustino Negrini.

Faustino Negrini nasce il 15 febbraio 1885 a Gerolanuova (Bs), e all’età di 25 anni decise di seguire la sua vocazione e prese i voti.

Divenne subito curato di Pezzaze, e nel 1914 parroco di Torbole Casaglia.

Rientrato a Torbole dopo la guerra, vi restò per 44 anni, un lungo periodo in cui fece molto parlare di se per gli “esorcismi a Brescia”.

Fù nel 1958 che diventò cappellano del Santuario della Stella di Cellatica, dove i suoi esorcismi avrebbero avuto ancor clamore.

Morì il Don Negrini il 27 giugno 1980, non prima però di completare vari testi, come “Vogliamo certezze”, “Apostolato  “Il diavolo. Se fosse una favola”.

In questi testi racconta degli esorcismi.

Don Negrini effettuava esorcismi con l’aiuto dei famigliari dei posseduti e con volontari che dovevano bloccare l’indemoniato in modo che non si facesse male.

L’esorcista effettuava riti condivisi avvalendosi di preghiere corali così da potenziare l’atto di liberazione e scacciare il Demonio.

In varie situazioni racconta di aver incaricato bambine di sorreggere un crocifisso e di baciarlo in continuazione.

L’esorcismo.

Durante l’esorcismo il Demone trasfigurava il posseduto, gli faceva cambare voce e spesso parlare in lingue straniere, per lo più antiche.

Una ragazza di 24 anni proveniente da Bergamo venne esorcizzata nel luglio del 1967.

Fu descritto:

“… urli, pianti, strida, parolacce ed insulti contro il sacerdote; aveva convulsioni, mandava per aria tutto quello che le capitava per le mani, comprese delle cose assai pesanti; abbaiava come un cane, strepitava, si agitava, gettava a terra persino le bottiglie d’acqua santa,, non poteva sopportare il Crocifisso che le veniva messo indosso e neppure il libro del Vangelo che le si poneva sulla testa (…)

Il sacerdote inizia con la Benedizione dei malati e F. cade subito in crisi; si agita, si contorce, si dimena e grida ingiurie e improperi.

Il sacerdote, continuando a pregare, dice improvvisamente ’Spirito immondo come ti chiami?’.

‘Sono un capo, sono Satana; è mia, è mia non la lascerò più nemmeno morta’.

‘Quando vai via?’. ‘Sono costretto dalla Signora e andrò tra breve’. ‘Voglio sapere il giorno, l’ora e il luogo’. ‘Il 19 luglio 1967 alle ore 12,30.

Non in questa sala infestata ma in chiesa, davanti alla Bella Signora’. ‘Che segno ci darai della tua uscita per sempre da questa signorina?’. ‘La lascerò morta per un quarto d’ora”.

Salimmo in chiesa. Essendo un giorno feriale, non c’era nessuno. La giovane continuava a guaire e abbaiare come un cane rabbioso e camminava carponi per terra.

Volle con sè soltanto nove persone, quasi fossero i rappresentanti dei 9 Cori Angelici.

Entrati i prescelti, si chiusero le porte del Santuario e subito fu scoperta l’immagine della Madonna qui venerata, illuminata da uno scintillio di luci.

Tutti pregavano con le mani levate al cielo e con grande fervore, mentre la giovane si rotolava per terra nel centro della chiesa, urlando e piangendo disperatamente e sì fortemente da richiamare gente alle porte del santuario, che restavano ermeticamente chiuse. (…) finchè non rimase distesa, morta, immobile, cadaverica.

Si continuava a pregare con grande fede e trepida attesa, avvicinandosi l’ora preannunciata della liberazione.

Trascorso un quarto d’ora, durante il quale F, giaceva immobile in terra, improvvisamente balza in piedi e dice “Ho qui alla gola il maleficio che mi vien su… Aiuto!… Aiuto…”.

Fino a che riuscì ad emettere dalla bocca una specie di topo, con tutti i peli compatti, con due corna davanti e la coda di dietro”.

Esorcismi a Brescia.

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